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Arcangelo Gabriele - festa 29 settembre
L'angelo Gabriele ("mia forza è Dio" oppure, meglio, "uomo di Dio") ricorre più volte nell'Antico Testamento.
Nel Nuovo appare due volte nel vangelo di Luca annunciando le nascite sia di Giovanni il Battista sia di Gesù.
Mentre Zaccaria sta per deporre l'incenso sull'altare gli appare, sul lato destro, che significa benedizione e buon augurio, Gabriele per annunciargli la nascita di un figlio che dovrà chiamare Giovanni.
Alla rituale domanda su come ciò possa accadere, l'angelo gli risponde dicendo il suo nome e qualificandosi come colui che sta al cospetto di Dio ed è stato da lui mandato per questo annuncio.
Egli è perciò uno dei servitori più vicini a Dio, i quali conoscono i suoi disegni e sono abilitati a rivelarli.
Lo stesso Gabriele dà l'annuncio a Maria, profetizza la grandezza divina del Figlio e risponde all'obiezione della Vergine, accogliendo alla fine la sua ubbidiente condiscendenza al piano di Dio.
Gabriele è, dunque, l'angelo da Dio incaricato per preannunciare i tempi messianici.
È il rivelatore dell'evento centrale della storia della salvezza, parte essenziale della celebrazione del mistero dell'Incarnazione, tanto che la sua memoria era in genere collocata, negli antichi calendari, il giorno prima della grande festa dell'Annunciazione.
Papa Benedetto XV estese la festa a tutta la Chiesa e la spostò il giorno dopo l'Annunciazione, il 26 marzo.
Dopo la riforma del calendario seguita al Vaticano II nel 1969, Gabriele è venerato insieme a Michele e Raffaele il 29 settembre.
Come Michele, protegge gli ingressi delle chiese dal demonio.
Nel 1951 è stato proclamato protettore degli operatori delle telecomunicazioni, quindi anche dei Trasmettitori Alpini.
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