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CONTRASTI E SOLIDARIETA', TREPIDAZIONI
di Vitaliano Modena
Nelle medesime baracche vennero spesso a trovarsi nuclei di parenti e in quelle vicine compaesani.
La gente del nostro paese venne raggruppata in un certo numero di baracche contigue, in fila lungo le vie. Ogni baracca portava il suo numero e all'interno anche le stanze, che ospitavano ciascuna una famiglia, erano numerate.
Nonostante questo la vita in comune creò non pochi problemi. La coabitazione imposta in
quelle condizioni non poteva assicurare il rispetto della vita privata e della diversità di cultura e di abitudini; troppe erano le limitazioni e fastidiosi i disagi determinati dalle malattie e dalla noncuranza per il rispetto delle norme richieste dal vivere insieme.
Nelle baracche furono difficili i rapporti fra le persone di qualsiasi provenienza, sia a livello di adulti sia di bambini.
Per contro, le difficoltà contribuirono ad accrescere i vincoli di solidarietà fra persone generose.
Mitterndorf. Francesco Bernardi e Angela Pacher con i dieci figli.
Furono alleviate tante sofferenze e superati disagi da una rete di bontà capace di alimentare la speranza di vincere il presente e di ricostruire il futuro.
Molti, specialmente gli anziani, soffrirono per l'allontanamento, tanto che qualcuno, appena là, morì per il dispiacere.
Trovarsi deboli e insicuri di fronte a un evento tanto drammatico come quello dell'evacuazione, fu per alcuni fatale, per altri cagione di affanno continuo.
Pensiamo alle donne, alle tante madri che avevano il peso della famiglia e la trepidazione costante per il marito e i fratelli in guerra, per i parenti dispersi in luoghi sconosciuti.
Rimembra una profuga questo episodio, solo in parte ricollegabile alla non conoscenza della lingua tedesca, purtroppo indispensabile nei rapporti con il personale del campo non reclutato fra i tirolesi.
Mitterndorf. Carlo Colleoni e Domenica Giovannini in occasione delle nozze d'oro.
Ero a servizio presso un maestro. Ancora il primo giorno mi diede l'ordine di andare, la mattina seguente, a prendere cinque porzioni di pane. Avevo paura di dimenticare le parole in tedesco che lui aveva pronunciato: passai la notte insonne. Al mattino mi presentai dove davano il pane, e mi trovai di fronte l'addetto alla distribuzione che aveva i denti d'oro; mi intimorii a tal punto che non seppi pronunciare più una parola. Scendevano dalle scale due russi, mi videro terrorizzata e si fermarono a guardarmi. Mi feci coraggio, mostrai loro le cinque dita della mano e mi portarono cinque pezzi di pane.
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