Itinerario 11 - Gruppo Alpini Roncegno

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Itinerario 11

La 1a G.M.

TUTTI I TESTI E LE CARTINE SONO TRATTI DAL LIBRO
"ITINERARI DELLA GRANDE GUERRA IN VALSUGANA ORIENTALE E TESINO"
DI LUCA GIROTTO E FRANCO GIOPPI


11° Cresta del Frate e Tombolin di Rava:
gallerie, trincee e gradinate scavate nel granito



Occorre "buona gamba" e almeno una giornata a disposizione per visitare la porzione meridionale del gruppo di Rava ricca, oltre che di notevoli elementi naturalistici, di numerose opere difensive realizzate nel1916 dai reparti militari del terzo settore della XV° divisione italiana. Anche se abbastanza lungo, infatti, l'itinerario proposto non può che appagare l'appassionato escursionista sia per la quantità dei manufatti bellici presenti sia, soprattutto, per l'eccezionale stato di conservazione di talune opere difficilmente rinvenibili altrove che, ancor oggi, manifestano grande suggestione ed un forte potere evocativo.

Due sono le possibilità per avvicinarsi alla meta profferta.

• La prima impone di superare il paese di Bieno (SP per Tesino e Passo Brocon) e di immettersi sulla strada forestale che si diparte (sx) poco prima del "Ponte della Galina". Percorsa la trattorabile per circa un chilometro (divieto di transito per i non autorizzati) si imbocca (dx) il segnavia SAT n° 332 che per boschi misti di resinose e latifoglie nonché attraverso pascoli d'alta quota conduce alla Malga Ravetta di Sotto (mt l.830). Poco dopo l'alpeggio si incontra il bivio con il sentiero SAT 366 che si segue (dx) fino a Forcella Fierollo (mt 2.246), posta sulla sommità orientale dell'acrocoro di Malga Rava di Sopra fra l'elevazione del Frate e il Monte Castelletto.

• La sella, però, è raggiungibile anche dal suo fianco di levante risalendo sino al suo apice l'intera valle di Fierollo. In questo caso, percorso per breve tratto il già citato sentiero SAT n° 332, si devierà (dx, bivio loc. S. Antonio mt l.284) per Ponte Longon e da qui alle malghe Fierollo di Sotto e di Sopra (segnavia SAT 365) oltre le quali appaiono i resti di quella che nel' 16 fu la "Cittadella tra le montagne", vasto complesso logistico e centro di servizi prospiciente i laghi della "Bella Venezia". Successivamente, un po' più in alto, la già menzionata Forcella Fierollo.

• La visita della Cresta del Frate, che si sviluppa nel senso dei meridiani per un tratto di circa 800-900 metri, è possibile seguendo il segnavia SAT n° 366B (imbocco 200 mt ad est della forcella, quota 2.180) ma per poter ammirare tutti i tesori di questa sottile "lama" granitica occorre abbandonare i segnavia e, con adeguato equipaggiamento e una certa dose di prudenza, inoltrarsi attraverso calle granitiche, salire brevi pinnacoli e lastroni levigati, curiosare fra i resti dei numerosi manufatti difensivi presenti. Dopo i presidi di Forcella Fierollo, infatti, si incontrano alcune gallerie-deposito interamente scavate nel magma roccioso e si percorrono tratti di camminamenti naturali alternati da altri magistralmente lavorati dall'opera dei genieri. Poco oltre, improvvisa e spettacolare risulta la vista del Frate - mt 2.351 -, un imponente pinnacolo granitico dall' aspetto curioso che ricorda il profilo di un cappuccino vestito del proprio saio. Si tratta di una silhouette antropomorfa che, al pari di altre più conosciute "immagini nel paesaggio" raffiguranti visi, figure umane o di animali, ci introduce in un mondo misterioso e, per certi versi, pregno di energie contemplati ve. Sembra di essere al cospetto di un vero e proprio "menhir" animato, di un soggetto spirituale che, rivolto a levante come per attendere il sorgere del sole, pare voler comunicare qualcosa.

• Sul lato opposto della gigantesca stele naturale discende la prima gradinata di questo settore seguita, immediatamente, da un'altra analoga struttura che con una ventina di alzate risale il costone frontale. Alcuni tratti in trincea ricavati sul lato occidentale della cresta permettono di aggirare le torri "Gemelle" rappresentate dalle due imponenti guglie successive e, subito dopo, impongono all'escursionista una non facile scelta. Se, da un lato, la coscienza suggerisce di non abbandonare l'ardita mulattiera militare che, incavata nella roccia, cala nell' alto bacino di Quarazza, dall'altro, invece, una forza propulsiva spinge il visitatore a proseguire lungo la cresta e ad esplorare le dentellate balze rocciose che si susseguono fino al cosiddetto "Intaglio", ma che possono essere superate solo da persone esperte munite di adeguata attrezzatura. Se, come suggerisce il proverbio, si è optato di "non si lasciare la strada vecchia per quella nuova", in poco tempo i segnavia ci condurranno al Passo del Tombolin (mt 2.348) che separa l'ultima elevazione della nostra dorsale dal più conosciuto Cimon Rava.

• Lasciati i segnali bianco rossi, dal valico si aggira verso settentrione (sx) la prima delle tre elevazioni costituenti la sommità del Tombolin di Rava (mt 2.388) e in pochi minuti si perviene al cospetto di un'eccezionale opera militare che si inerpica lungo l'intera parete rocciosa. Verso oriente, infatti, appare inaspettata la lunga scalinata di ben sei rampe interamente scalpellate nella massa cristallizzata della roccia silicea, oltre ad una indipendente diramazione settentrionale che si guadagna (dx) dopo aver superato la seconda serie di gradini. In totale, ben ottanta alzate: sessanta per la gradinata principale, quattordici per quella laterale e sei ricavate sul lato opposto del monte ed eseguite per collegare la vetta maggiore con l'elevazione di ponente. Anche su questo rilievo, che domina la sommità della valle di Rava e che sovrasta a picco il pittoresco lago Grande, non mancano piccole sorprese. Una serie di scalette ed un piccolo tunnel di collegamento ben conservato servono le vedette più occidentali e permettono l'affaccio verso prospettive inconsuete e davvero affascinanti.

• Rientrati a Forcella Fierollo è consigliabile invertire l'itinerario d'andata in modo da compiere l'intero giro del Castelletto.
In alternativa, dal Passo del Tombolin, si può seguire il sentiero SAT n° 328 che scende al Lago Grande, aggira la Corona di Rava e per selciata mulattiera militare conduce alla già menzionata Malga Rava di Sopra per allacciarsi all'itinerario già descritto nella prima proposta.

• Per particolari circostanze, infine, è possibile richiedere al Comune di Bieno una deroga al divieto di transito con mezzi motorizzati sulla strada forestale Spiado-Fierollo e raggiungere così in automobile quest'ultimo alpeggio.









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25/02/2023
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