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TUTTI I TESTI E LE CARTINE SONO TRATTI DAL LIBRO
"ITINERARI DELLA GRANDE GUERRA IN VALSUGANA ORIENTALE E TESINO"
DI LUCA GIROTTO E FRANCO GIOPPI
2° Con Monelli tra Forcella Magna e Cengello
Il valico di Forcella Magna, con i suoi 2.114 mt di quota, ha rappresentato per due anni e mezzo – dal giugno del 1916 al novembre del 1917 – il cuore pulsante dello schieramento italiano nel massiccio di Cima d'Asta. Servita da una mulattiera divenuta nel' 16 addirittura ardita carrozzabile e da svariate teleferiche, oltrechè da una rete di sentieri che la collegavano con i più remoti avamposti, Forcella Magna aveva coagulato nell' amena conca del suo laghetto il fior fiore dei battaglioni alpini reclutati nelle zone confinarie del bassanese e del feltrino: sulle sue balze si avvicendarono infatti il Valbrenta, il Feltre, il Valcismon, il Monte Pavione, oltre a numerosi reparti di fanteria e della Guardia di Finanza. Proprio in quei battaglioni alpini militarono, ed apprezzarono l'incontaminata bellezza del luoghi, scrittori destinati ad ampia notorietà letteraria e o politica, quali Paolo Monelli (btg Valcismon), Angelo Manaresi (btg Feltre) e Mario Mariani (btg Valbrenta).
L'itinerario proposto, abbastanza lungo ma non eccessivamente faticoso, permette di percorrere la ex carrozzabile che porta al valico ed al soprastante laghetto, nonché la mulattiera d'arroccamento che serviva la prima linea italiana delle Cime di Rava fino a Cima Tombola Nera, scendendo poi lungo l'altra importante arteria militare che percorre l'intera Val Vendrame.
Partenza: Malga Sorgazza (mt 1.450 possibilità di parcheggio e ristoro), raggiungibile da Pieve Tesino lungo la strada di Val Malene seguendo le indicazioni per Sorgazza-Rifugio Cima d'Asta.
• Dalla malga si segue il sentiero SAT n° 327 incontrando subito, sulla sinistra appena oltre il bacino artificiale, i resti del cimiterino di guerra del battaglione Valbrenta (obelisco in pietra).
• Salendo dolcemente lungo la Val Sorgazza si supera il ponte di Val Vendrame (nei pressi, resti della malga Cengello di Sopra) giungendo poi ad un bivio posto a quota 1.650 circa (stazione di partenza teleferica di servizio al rifugio Cima d'Asta): si prende qui (sx) il segnavia SAT n° 380 che con vari avvolgimenti sale dolcemente sino a Forcella Magna (mt 2.000). Lungo questo itinerario salirono al valico ed al laghetto omonimo pesanti cannoni in ghisa da 149 mm e, dall'agosto del 1916, persino delle automobili!
• In forcella sono presenti resti di trinceramenti e l'appostamento di una sezione - due pezzi – di cannoni da 149 mm con riservetta in caverna. Sulla destra inizio della linea trincerata che saliva a Cima Tellina e per Cresta Socede all'elevazione del Col Verde con l'occupazione del nodo centrale di Cima d'Asta.
• A sinistra del valico, invece, la mulattiera prosegue con il segnavia SAT n° 373 che con pochi altri tornanti conduce al piccolo altopiano ospitante il laghetto di Forcella Magna (mt 2.165), temporaneamente svuotato negli anni '30 alla vana ricerca di "preziosi" reperti bellici da recuperare per venderne il metallo. Attorno al lago, abbondanti resti di baraccamenti, caverne-deposito e trinceramenti.
• Sul versante settentrionale del piccolo rilievo fortificato ubicato ad ovest dello specchio d' acqua si trova, incastonata sulla parete rocciosa di una trincea, una bella iscrizione dedicata dal plotone esploratori del Valbrenta al tenente Giovanni Cecchin di Marostica, caduto sull'Ortigara.
• Il sentiero sale poi verso ovest fino all'interessante osservatorio in caverna di quota 2.320, da dove il crinale piega verso sud (qui si lascia il sentiero SAT) salendo ancora sino ai 2.414 metri di Cima Lasteati. In perfetto stato conservativo e meritevole di visita il trincerone in pietrame, con gradino di tiro, che cintura a settentrione la vetta. Tra l'osservatorio e la quota 2.414 - sul versante sud-est del crinale all'incirca a livello della quota 2.295 - si trova una seconda lapide in cemento dedicata al ten. Cecchin.
• All'incirca trenta metri a nordovest di quota 2.414 ed a valle della testata occidentale del trincerone, giace, invece, la lapide dedicata al ten. Sante Calvi, anch'esso caduto su Il' Orti gara nel 1917.
• Rientrati per sfasciumi sul sentiero SAT n° 373 sempre ben delineato e visibile, ad una cinquantina di metri più in basso sul lato est del crinale si prosegue verso sud giungendo sotto il dente roccioso di Monte Cengello (mt 2.439): a sinistra di questo, sotto il sentiero, alcuni gradini in pietrame e cemento marcano il sito di un comando di compagnia alpina del btg Monte Pavione. Appena sopra la mulattiera, ampi resti di trinceramenti in pietrame ed in caverna. Il sentiero segnalato prosegue quindi verso meridione aggirando la dorsale orientale di Cima Vendrame (o Tombola Nera) dove si costeggiano i resti di una fontana costruita dal reparto pocanzi richiamato.
• Per chi preferisse percorrere la facile cresta trincerata compresa tra Cengello e Tombola Nera, da non perdere sono il "Sasso Quadrato" - macigno roccioso incastonato sopra il vallone delle Buse Todesche e traforato da un nido di mitragliatrice in caverna - e, poco oltre, il comando del btg Monte Pavione ubicato alla sella di quota 2.327 (da notare i depositi di legna da ardere, ormai vecchi di novant'anni).
• Giunti alla Forcella delle Buse Todesche (mt 2.309), importante snodo di mulattiere di guerra ricca di trinceramenti e resti di baraccamenti (notevole blockhaus in caverna con feritoia in cemento pochi metri a sud del valico), si imbocca il sentiero SAT n° 360 (sx, incrocio posto un centinaio di mt prima del passo) che con numerosi tornanti scende al già citato Ponte di Val Vendrame ove si allaccia al segnavia SAT n° 327 che, ripercorrendo l'itinerario d'andata, riporta in breve tempo a Malga Sorgazza.
• Se si hanno ancora forze a disposizione, prima di scendere a valle, è consigliabile visitare anche le notevoli opere difensive ubicate sui versanti di levante dei rilievi posti a meridione della Forcella delle Buse Todesche (la cima omonima, mt 2.413 e, soprattutto, la triplice elevazione di Cima Orsera, mt 2.471) raggiungibili per tracce militari che si staccano (ovest) dal segnavi a SAT n° 373.
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