Itinerario 5 - Gruppo Alpini Roncegno

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Itinerario 5

La 1a G.M.

TUTTI I TESTI E LE CARTINE SONO TRATTI DAL LIBRO
"ITINERARI DELLA GRANDE GUERRA IN VALSUGANA ORIENTALE E TESINO"
DI LUCA GIROTTO E FRANCO GIOPPI


5° A Cima Manderiolo per il sentiero attrezzato
"Barone Hippoliti"



Anche questa proposta, che richiede una intera giornata di tempo, pur non presentando difficoltà di carattere tecnico abbisogna di buone condizioni fisiche per superare il notevole dislivello necessario per raggiungere l'altopiano.

• Partenza: da Borgo occorre innanzitutto raggiungere la parte mediana della valle di Sella e superato l'Hotel Paradiso deviare (sx-segnavia SAT n° 207) verso mezzogiorno sino a giungere allo slargo del ponte "Val delle Taole" (parcheggio), ove sono posizionati i divieti di transito per veicoli a motore.

• Da qui, a piedi, si prosegue (dx) per un tratto semi pianeggiante per girare nuovamente a sinistra ove ha inizio il sentiero vero e proprio. Dapprima con numerose serpenti ne poi con lunga diagonale verso sera, il tracciato conduce alla dorsale che ospita la Grotta di Costalta (mt 1.748), caposaldo italiano fino all'epoca della Strafexpedition, posto all' estremità meridionale della linea di sbarramento poco sotto le rocce di Cima Manderiolo. La postazione, espugnata di sorpresa per aggiramento dall' alto nella notte 15-16 maggio 1916 da una compagnia del primo btg. Della 181° brigata di fanteria austroungarica, precede la spalla boscosa risalita dal tenente barone Giuseppe Hippoliti di Borgo nella sua ardita azione del 20 maggio 1916 che si raggiunge (ovest) proseguendo per il sentiero segnalato (SAT n° 207A).

• Ci si trova ora alla base del "Passo delle Cavice" (mt 1.940), insellatura situata a sera di Cima Manderiolo sul ciglio dell'altipiano di Vezzena, cui si perviene aiutati da attrezzature metalliche infisse nella roccia. Attraverso questo audace passaggio posto recentemente in perfetta sicurezza, l'Hippoliti valicò il crinale roccioso giungendo alle spalle della linea italiana della 34° divisione che, schierata sulla direttrice "Camin-Marcai", fronteggiava le linee austriache imperniate sui forti "Spitz e Busa Verle".

• Poco a levante del valico si erge Cima Manderiolo (mt 2.049) denominata dagli austriaci Cima Costalta. La vetta era sede di un tutt'ora visibile osservatorio in caverna - con feritoie che si aprono sulla dirupata parete settentrionale - dal quale gli italiani dirigevano il tiro delle loro artiglierie sia in Valsugana (su Levico, Caldonazzo e dintorni) sia sulla piana e sui forti di Vezzena. Davanti all'ingresso della caverna osservatorio, una trincea parzialmente conservata accoglieva le sentinelle sopraffatte dall' attacco austriaco già citato. Nel ricovero venne catturato un ufficiale con consistente corredo di strumenti ottici e fotografici.

• Lasciata la vetta si segue (segnavia SAT n° 205) il crinale orientale che in un susseguirsi di pascoli d'alta quota e di giovani abetine conduce a Porta Manazzo (mt 1.795, possibilità di ristoro nella malga sottostante ), ampia insellatura presso la quale una batteria di mortai da 210 mm teneva sotto tiro sin dal 1915 le linee austriache di Vezzena. Dalle postazioni in caverna situate sulla spalla occidentale del valico ancor oggi facilmente visitabili, una batteria di cannoni italiani da 149 mm manteneva entro il proprio raggio d'azione Cima Panarotta e le postazioni austriache a nord della Valsugana.

• Per il rientro in Valle di Sella ci si servirà dell'itinerario SAT n° 204 che attraverso imponenti boschi misti di resinose e latifoglie scende (nord) direttamente al parcheggio.









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25/02/2023
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