L'Azione Dimostrativa Contro il Glockenthurm (Serot). - Gruppo Alpini Roncegno

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L'Azione Dimostrativa Contro il Glockenthurm (Serot).

La 1a G.M.


L'AZIONE DIMOSTRATIVA
CONTRO IL GLOCKENTHURM (SEROT)  

di Luca Girotto


Le forze di prima linea utilizzabili offensivamente dal magg. De Cristofaro nel settore di monte Collo ammontavano come noto a cinque compagnie dell'84° e tre compagnie di finanzieri (52a, 53a e 54a del XVII° btg R.G.d.F.).
La linea italiana in questo settore si stendeva dalla località di Tezzel, tra i due torrenti Larganza e Larganzola, alla vetta di monte Collo, passando per q. 977, case "Soteli", S. Anna, malga Selembis e Desene
(Tezzel: località non presente nella cartografia IGM attuale, dove compare il toponimo "Teccel", ma identificabile con le case di q. 1126 IGM (Tezzel di sopra) e con le case Toneri (Tezzel di sotto). Q.977: è la q. 927 I.G.M. (attuale croce lignea) collocata sul costone tra i masi Rozza (all'epoca "case Rosi") e Fraineri. Soteli: errata trascrizione di "Zotteli", nome con il quale questo gruppo di case verrà d'ora in poi indicato).
La sera dell'11 aprile, alle tre compagnie di finanza giunse l'ordine di occupare le trincee di prima linea: entro un'ora e mezzo la 54a avrebbe dovuto portarsi sulle posizioni di Tezzel di Sopra, q. 977 e masi Zotteli, la 53a a S. Anna e la 52a a case Desene.
Tre compagnie dell'84° (7a, 5a e 4a) avrebbero attaccato il dì seguente, mentre una quarta avrebbe costituito la riserva tattica.
Una quinta doveva presidiare la vetta di monte Collo .
Nelle prime ore del mattino del 12, sotto una furiosa tempesta di neve, i finanzieri rilevarono dai fanti le posizioni avanzate: subito dopo, verso le 5, iniziavano scambi di fucilate tra le piccole guardie di Desene, malga Selembis e S. Anna e pattuglie esploranti avversarie.
Questo ritardò la partenza delle compagnie attaccanti, le quali vennero sorprese ancora in marcia dalla prima luce del giorno perdendo così l'elemento sorpresa.
La 4a compagnia, uscita da Teccel sotto la pioggia e faticosamente inerpicatasi sui costoni scoscesi che si ergono a settentrione con lo scopo di attaccare la località Pozze (q. 1413, I. G. M. ) , si trovò ben presto a mal partito, impossibilitata ad avanzare ulteriormente per il violento fuoco nemico.
Gli altri due reparti, più in alto, avevano iniziato l'azione di conserva: l'avanzata della 5a compagnia, da malga Selembis verso Glockenthurm, procedeva lentissima a causa della neve e dell'impraticabilità del terreno, finchè non vennero incontrati i primi reticolati austriaci presso le case di q. 1456; qui iniziò violento il fuoco d'interdizione dei fucilieri del III/37° mentre gli italiani tentavano di districarsi tra i fili spinati tesi tra un albero e l'altro.
Appostati tra i roccioni subito a ovest dell'attuale rifugio Serot gli austriaci avevano buon gioco nell'individuare e sventare sul nascere i tentativi d'aggiramento, per cui la situazione raggiungeva in breve una fase di stallo destinata a protrarsi per diverse ore.
Lo scontro accesosi attorno a Glockenthurm facilitò inizialmente l'avanzata della 7a compagnia, che da case Desene doveva attaccare le malghe Trenca, permettendole di giungere a brevissima distanza dalle vedette avversarie.
Qui l'assalto ristagnò per breve tempo poichè gli attaccanti si trovarono improvvisamente bersagliati anche da tergo.
Cadevano uccisi o feriti vari soldati, rimaneva mortalmente ferito il sottotenente Ghinoi, e si manifestavano alcuni segni di sbandamento tra la truppa.
Era successo che un plotone di guardie di finanza che aveva sostituito in nottata la fanteria presso le posizioni di case Desene, soggetto ai colpi lunghi sparati dagli austriaci contro il reparto attaccante, aveva creduto di essere a sua volta attaccato ed aveva iniziato a rispondere mirando agli unici bersagli visibili; dopo aver compreso il tragico equivoco, salito su di una piccola altura esposta al tiro delle due parti, il soldato Gaverini riusciva, sbracciandosi disperatamente verso le trincee amiche, a far cessare il fuoco dei finanzieri cosichè l'azione poteva riprendere. Finalmente poteva essere messo in atto l'aggiramento, da sud, delle trincee di malga Trenca nelle quali la 7a compagnia irrompeva alla baionetta verso mezzogiorno catturando 26 soldati imperialregi ed l cadetto con la perdita di un solo fante.
Caduta la Trenca il reparto puntava su Serot in appoggio alla 5a comp., obbligando i difensori ad evacuare i casolari ed a ripiegare sui roccioni di q. 1562.
Era ormai pomeriggio inoltrato, la sorpresa era mancata, l'azione dimostrativa (che pareva comunque aver sortito qualche effetto) non sembrava suscettibile di ulteriori sviluppi e le truppe davano chiari segni di stanchezza: sulla base di queste considerazioni il De Cristofaro, ritenendo espletato il compito affidatogli, dava verso le 17 l'ordine di ripiegare sulle posizioni di partenza.
Un ufficiale e 6 soldati morti, 9 soldati feriti e 2 dispersi, dimenticati nei nevosi lariceti di Serot, costituivano il triste bilancio dell'azione, sulla cui conduzione non sarebbero mancate nei giorni successivi le critiche dei comandi superiori: verranno rimproverati infatti al magg. De Cristofaro l'eccessiva prudenza e il non aver voluto spingere a fondo l'attacco, facendo mancare lo spostamento delle riserve austriache verso Glockenthurm e conseguentemente compromettendo l'azione contro lo Spigolo Frattasecca.


Finanzieri del 17° battaglione a malghe Desene di sopra, il 12 aprile 1916.





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25/02/2023
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