L'internamento a Katzenau - Gruppo Alpini Roncegno

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L'internamento a Katzenau

La 1a G.M.



L'INTERNAMENTO A KATZENAU

di Vitaliano Modena



Gìno Marzari
(Gino Marzari, "Katzenau ed altri campi d'internamento", in Il martirio del Trentino, Milano, 1919.) scrisse del giorno dell'arresto e dei successivi con molta precisione:
"Nella giornata del21 maggio non si somministrò loro alcun cibo e alle 3 antimeridiane del 22, con un treno speciale, scortati da giandarmi, furono fatti partire per ignota destinazione, avvertendoli che il minimo tentativo di fuga sarebbe stato punito con la fucìlazìone".
I detenuti ricevettero, durante il primo giorno, un caffè la mattina alle 8 a Bolzano, una minestra alle 18 a Innsbruck, un tè alle 21 a Worql.


Dipinto raffigurante una veduta del Lagher.

Durante il secondo giorno ebbero soltanto un caffè a Salisburgo, dove il treno era arrivato alle 5 del mattino e dove fece una lunga sosta.
L'ultimo tragitto, da Salisburgo a linz, durato circa sei ore, avvenne su carri da trasporto di animali.
Gli arrestati ebbero un caffè alla stazione di linz e ripartirono subito a piedi per Katzenau, dove giunsero alle 3 e 30 del 24 maggio.
Il 25 maggio vi furono altri arresti di trentini.
E così avvenne nei giorni successivi e poi via via per tutto il 1915, il 1916, fino alla primavera del 1917.
I ,campi di internamento furono attivati in Austria all'inizio del conflitto per rinchiudervi sudditi di stati nemici e cittadini austriaci politicamente sospetti.
A Katzenau (landa dei gatti), alla periferia di Lìnz, l'accampamento era stato costruito precedentemente. per alloggiarvi un reparto di cavalleria dell' esercito austriaco,
Dopo l'inizio del conflitto; fino alla primavera del '15, ospitò prigionieri russi.


Il bar: al tavolo servito di birra Bernardo Bardin (con i baffi)

Costoro vennero sistemati altrove quando furono ridotti a un numero esiguo a causa di numerose malattie provocate dalle miserevoli condizioni di vita.
Più che altro, fece strage il tifo esantematico o petecchiale, malattia trasmessa da pidocchio, detta significativamente anche tifo degli accampamenti, tifo delle prigioni, febbre di guerra. In quelle baracche (nel frattempo oggetto di migliorie e aumentate di numero fino a una trentina nell'estate del '15, poi raddoppiate per accogliervi i sospetti politici e i loro familiari che vi erano inviati in numero sempre crescente) furono assegnati anche i nostri roncegnesi arrestati il 20 maggio del '15 e in fasi successive.




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25/02/2023
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