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LO SVILUPPO DI RONCEGNO
di Vitaliano Modena
La crescita e l'efficienza dell'iniziativa turistico-termale sollecitarono la parte più intrapren dente e pronta della comunità a muoversi insieme con la nuova realtà, al passo con i tempi che prospettavano possibilità nuove.
Protagonisti di questa fertile operosità i fratelli Waiz, importatori di bachi da seta, provenienti da Cormons.
Essi credettero nelle acque e nella gente di qui, investendo tutto se stessi: capacità professionali e doti umane, denaro e ambizioni. Per questo il loro nome rimarrà legato alla nostra storia.
Coinvolta nel loro entusiasmo e nella loro fede, aperta alle iniziative di progresso sociale ed economico che si andavano diffondendo, capace di trar profitto dalle circostanze favorevoli presenti dentro e fuori della propria dimensione, Roncegno visse uno straordinario periodo di fervore.
Diverse importanti realizzazioni ne consolidarono la struttura e ne arricchirono l'aspetto.
Nella supplica che il comune inoltrò (negli anni 1885-86) per ottenere d'essere elevato a borgata (Ricerca di Giorgio Gianesini, bibliotecario presso il comune di Roncegno.) , vi si leggono le aspirazioni del paese e la consapevolezza di meritare un riconoscimento confacente alla propria condizione.
Si fece leva su:
- la popolazione numerosa (4.200 abitanti);
- l'importanza sempre crescente che veniva ad acquistare il nostro centro in forza dello stabilimento balneare (739 i forestieri presenti nel 1881, 815 nel 1883); il nuovo e decoroso fabbricato comunale, in cui trovavano sede l'ufficio comunale, la gendarmeria, il medico, i pompieri, il caseifìcìo (che stava prendendo proporzioni sempre più vaste a vantaggio di tutti gli amministrati);
- l'estensione dei possessi comunali;
- i mercati annuali;
- la gestione dell'ospitale;
- le fabbriche da poco ultimate o in via di costruzione: il campanile (spesa 32.000 fiorinì], il nuovo ponte sulla Larganza (8.000 f.), la casa comunale (22.000 f.), l'edificio scolastico di Marter (800 f.), quello di Monte di Mezzo (1.000 f.), quello di S. Brigida (700 f.), quattro malghe con casello e stallone (6.000 f.) ;
- le benemerenze politiche, che testimoniavano la fedeltà all'imperatore (in occasione dei moti del 1848, cinque individui s'arruolarono sotto le armi in difesa della patria; nel 1866, quando le truppe italiane invasero la Valsugana, la popolazione si mise a disposizione dell' esercito austriaco e diversi aiutarono i soldati austriaci a ritirarsi).
Marter: particolare con la Tor Tonda e la chiesa da poco costruita
Le motivazioni furono ritenute valide dalle autorità competenti e Roncegno fu proclamata borgata: il comune veniva elevato a municipio, il capocomune a podestà. Il 13 marzo 1887 (Don Armando Costa, "Cose di 100 anni fa-1887", in Voci amiche, n. 1 (1987).) si festeggiò con solennità: messa, musiche e pranzo videro la partecipazione giubilante di quella parte di popolazione che ambiva a quel traguardo e condivideva le scelte del tempo.
E l'altra parte?
Secondo un rapporto del sergente Andreatta (La gendarmeria era all'erta perché erano scoppiati incendi nelle malghe e si supponeva che fossero azioni di protesta contro la proclamazione a borgata (gli incendi nelle malghe ebbero con molta probabilità altra causa).) , la maggioranza dei contadini di Roncegno era malcontenta, perché le era stato dato ad intendere (da parte del partito avverso al comune) che essi sarebbero stati ancor più gravati di steora e casatico.
Sappiamo quanto queste preoccupazioni fossero legittime, perché le imposte erano allora gravose e riducevano al nulla il beneficio che i piccoli disagevoli poderi concedevano.
E proprio in presenza di questo greggio tessuto economico acquistano rilievo gli interventi tendenti ad attuare un progetto di sviluppo strutturale.
La bella chiesa del Bianchi, che aveva presso di sé un misero campanile di legno (da questo il detto: "Ronzegno, cesa granda e campanil de leqno"), vide inaugurato, nel 1888, l'attuale magnifico campanile.
E nello stesso anno si compirono i lavori di restauro e ampliamento della chiesa di S.Brigida, cappellania esposta della parrocchiale di Roncegno.
Nel giugno 1894 era già pronto l'asilo costruito con le offerte di Margherita Waiz (sorella dei proprietari dello stabilimento bagni) e dei suoi fratelli, e la collaborazione del comune.
Il 28 aprile 1896, grande festa alla stazione di Roncegno-Marter, per l'inaugurazione della ferrovia della Valsugana.
Marter: la stazione ferroviaria
Durante la refezione, preparata per i viaggiatori dai signori Waiz, il Ministro si recò a visitare "il rinomato e grandioso stabilimento" di Roncegno (Giornale La Patria, 27-28 aprile (1896).) .
Il primo giugno 1896 venne fondata la Cassa Rurale, con sede in piazza Montebello (Luciano Imperadori, La Cassa Rurale di Roncegno, [Roncegno, Cassa Rurale, 1983].).
Il 17 luglio 1898, aprì la Famiglia Cooperativa di Roncegno.
Il 1899 vide Roncegno riconosciuta ufficialmente come prima stazione di cura.
Un poco più tardi, nel 1908, venne eretto l'attuale edificio della casa di riposo su terreno del beneficio parrocchiale, d'intesa fra comune e parrocchia, e con generose offerte di privati (Don Remo Zottele, La casa di riposo di Roncegno e le suore della Provvidenza (1884-1984), [Roncegno, Biblioteca comunale, 1986].).
Nel 1909 anche Marter ebbe la sua Famiglia Cooperativa.
Nello stesso anno cominciò a operare da noi un'agenzia della Banca Cooperativa di Trento (Mario Zane, "Il credito trentino e la guerra 1914-18", in Il Trentino al tempo della prima guerra mondiale.).
Notevoli anche le opere riguardanti la sistemazione dei corsi d'acqua, in risposta al grave problema delle alluvioni.
Zaninelli (Sergio Zaninelli, Una agricoltura di montagna nell' Ottocento: il Trentino, Trento, Temi, 1978.) riporta il quadro fornito dalla statistica agraria del 1872, a proposito della sistemazione dell'alveo e dell'arginatura dei corsi d'acqua, nonché della bonifica dei terreni interessati.
Vi si legge che, nel territorio di Roncegno, erano già stati impiegati a quella data: per il Brenta 34.000 fiorini, per il Larganza 6.000 f., per il Chiavona 17.500 f.
Per il futuro si prevedevano le seguenti spese: 1.500 fiorini per il Brenta, 24.000 f. per il Larganza, 24.000 f. per il Chiavona.
Quanto esposto nel presente paragrafo dovrebbe consentirei di cogliere le concrete ambizioni del nostro paese e la sua capacità di arricchirsi di nuove opportunità economiche e di idonee strutture sociali.
La guerra arrivò proprio quando questa prima fase di notevole portata era conclusa ed era in atto la stagione del raccolto: le presenze turistiche erano giunte a 15.000, suddivise in un periodo che si estendeva dal 15 maggio al 30 settembre.
La conseguenza del conflitto bellico, oltre alla distruzione di tre quarti del paese, fu la perdita totale dell'importantissima clientela austriaca e russa.
Le devastazioni subite, oltre a imprimersi nell'animo della gente colpendo quanto di più caro ognuno aveva, sconvolsero le prospettive e recisero le vitalità che s'erano ormai saldamente radicate.
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